Neffa riscrive le regole del rap italiano con "Canerandagio Parte 1": analisi approfondita del ritorno alle origini

Stefano Corsi

4/1/20252 min read

Un ritorno alle origini che rilegge l'hip hop italiano in chiave matura

Giovanni Pellino, noto come Neffa, rappresenta una delle figure più emblematiche della musica italiana degli ultimi trent’anni. Artista poliedrico, capace di spaziare con naturalezza tra hip hop, soul, funk e pop, Neffa ha segnato in modo indelebile la storia del rap italiano, prima come membro dei Sangue Misto e successivamente come solista. Dopo un lungo periodo di sperimentazioni sonore e di progetti più orientati verso il pop raffinato, il 2025 ha visto il suo attesissimo ritorno nel panorama hip hop con l’uscita di Canerandagio Parte 1.

Il titolo stesso dell’album richiama un’immagine ruvida, primitiva, sincera: il "canerandagio" come simbolo di libertà, di marginalità consapevole e di fedeltà a sé stessi. In questo progetto, Neffa sembra voler recuperare la sua identità più profonda, riaffermando il proprio legame con le radici dell’hip hop italiano, senza però rinunciare alla maturità artistica acquisita nel tempo. La scelta di strutturare l’album in due parti sottolinea inoltre una volontà narrativa precisa: non una semplice raccolta di tracce, bensì un percorso di crescita interiore ed evoluzione musicale.

L'uscita di Canerandagio Parte 1 si inserisce in un contesto musicale nazionale estremamente dinamico, in cui il rap italiano sta vivendo una fase di ulteriore diversificazione: da un lato l’urban pop domina le classifiche, dall’altro si assiste a un ritorno di interesse per sonorità più autentiche e grezze. Neffa, forte della sua esperienza e della sua credibilità indiscussa, coglie appieno questo momento e si propone come voce autorevole capace di connettere le nuove generazioni con la tradizione.

Dal punto di vista tematico, l’album affronta una vasta gamma di argomenti, tutti trattati con una profondità rara nel panorama contemporaneo. Si spazia dalla riflessione esistenziale sulle scelte di vita, alla denuncia sociale velata da una malinconia adulta, fino all'elogio della perseveranza personale. I testi si distinguono per la loro costruzione raffinata: ogni parola sembra pesata, ogni verso si integra perfettamente nel tessuto sonoro, confermando la maestria lirica di Neffa.

Dal punto di vista stilistico, Canerandagio Parte 1 si caratterizza per un sapiente equilibrio tra beat old school, arricchiti da campionamenti soul e jazz, e produzioni contemporanee che strizzano l’occhio alle nuove tendenze senza mai cadere nella mera imitazione. Le collaborazioni con artisti come Izi arricchiscono ulteriormente il progetto, offrendo momenti di dialogo intergenerazionale che risultano credibili e incisivi.

La ricezione critica dell’album è stata pressoché unanime nel riconoscere la qualità del lavoro. Numerosi osservatori hanno sottolineato come Neffa sia riuscito a riportare al centro dell’attenzione il valore dell’autenticità nel rap italiano, dimostrando che l’età anagrafica non costituisce affatto un limite, bensì un valore aggiunto quando è accompagnata da una continua evoluzione artistica. Se da un lato alcuni detrattori hanno lamentato una certa coerenza "forse troppo rispettosa" delle sonorità classiche, la maggior parte delle analisi ha evidenziato l’eleganza della scrittura e la solidità della produzione.

In prospettiva futura, Canerandagio Parte 1 rappresenta una base solida su cui Neffa potrà costruire la seconda parte del progetto, attesa con grande curiosità dal pubblico e dagli addetti ai lavori. Se manterrà questo livello di intensità emotiva e qualità tecnica, non è da escludere che il suo ritorno possa fungere da catalizzatore per una rinascita più ampia di una scena hip hop italiana maggiormente consapevole delle proprie radici culturali.

Con Canerandagio Parte 1, Neffa non si limita a firmare un ottimo album: offre una lezione di coerenza, di amore per la musica e di rispetto per sé stesso e per il pubblico. In un’epoca dominata dalla velocità e dalla superficialità, il suo approccio riflessivo e la sua integrità rappresentano un valore raro e prezioso.

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