Dargen D'Amico, Massimo Pericolo e Jake La Furia uniscono le forze in "Nullatenente": una collaborazione esplosiva


Il manifesto crudo e disincantato di tre generazioni del rap italiano
Dargen D’Amico, all’anagrafe Jacopo D’Amico, rappresenta da anni una delle voci più originali e sfaccettate della scena musicale italiana. Cantautore e rapper dall’inconfondibile cifra stilistica, capace di fondere introspezione lirica, ironia esistenziale e acutezza sociale, Dargen ha saputo tracciare un percorso unico nel panorama artistico nazionale. La pubblicazione di "Nullatenente", singolo che lo vede affiancato da due pesi massimi della scena rap contemporanea – Massimo Pericolo e Jake La Furia – assume, in questo quadro, un valore emblematico e strategico.
"Nullatenente" è, infatti, molto più di una semplice collaborazione: si configura come un vero e proprio manifesto generazionale, capace di unire tre differenti visioni del rap italiano sotto il comune denominatore di un realismo crudo, disilluso, eppure intriso di una vitalità sotterranea. Se Dargen rappresenta la scuola lirica e sperimentale degli anni Duemila, Jake La Furia incarna la tradizione street autentica dei Club Dogo, mentre Massimo Pericolo, con il suo approccio brutale e sincero, esprime il disagio di una generazione cresciuta tra precarietà e disincanto. L'incontro tra queste tre anime crea un amalgama potente e affilato.
Il contesto dell’uscita di "Nullatenente" è particolarmente significativo. Negli ultimi anni, il rap italiano si è andato sempre più diversificando, oscillando tra la superficialità patinata dell’urban pop e le residue sacche di autenticità resistenziale. In questo panorama frammentato, Dargen, Massimo Pericolo e Jake La Furia decidono di unire le forze per proporre una narrazione senza compromessi, che restituisce dignità e profondità al racconto di strada.
Il titolo stesso, "Nullatenente", è già una dichiarazione programmatica: in un’epoca dominata dall’ostentazione della ricchezza e del successo, i tre artisti scelgono di dare voce a chi non possiede nulla se non la propria verità. La scelta lessicale non è casuale: il termine "nullatenente" evoca non solo la povertà materiale, ma anche una condizione esistenziale di marginalità, di invisibilità sociale.
Dal punto di vista stilistico, il brano si distingue per una produzione minimale ma potentissima, affidata a Gabry Ponte, nome che garantisce un equilibrio perfetto tra immediatezza sonora e sofisticazione tecnica. Il beat è scarno, cupo, dominato da una linea di basso incalzante e da sintetizzatori sporchi che amplificano la tensione narrativa. L’assenza di orpelli melodici consente ai tre protagonisti di esprimersi senza filtri, mantenendo intatta la forza del messaggio.
Ciascun artista porta nel pezzo la propria inconfondibile cifra stilistica. Dargen D’Amico apre il brano con un flusso di coscienza agrodolce, capace di alternare immagini poetiche e squarci di lucidità cinica. Massimo Pericolo prosegue con un verso abrasivo, diretto, capace di trasmettere tutta la rabbia e la rassegnazione di chi ha conosciuto il fallimento e la marginalizzazione. Jake La Furia, infine, chiude con la sua consueta potenza vocale e narrativa, riprendendo i toni epici e autobiografici che lo hanno reso un’icona della scena milanese.
A livello tematico, "Nullatenente" affronta senza retorica le contraddizioni della società contemporanea: l'illusione del riscatto economico, la pervasività delle diseguaglianze, il peso psicologico della sconfitta. Eppure, dietro la crudezza delle immagini, si intravede anche una forma di resistenza: quella di chi, pur non possedendo nulla, conserva intatta la propria dignità e la propria capacità di raccontarsi.
La ricezione critica del brano è stata estremamente positiva. Gli analisti musicali hanno apprezzato l'autenticità dell'operazione, lodando sia la scelta tematica che la qualità delle interpretazioni. "Nullatenente" è stato definito da molti come uno dei pezzi rap più significativi del 2025, capace di unire generazioni diverse in un discorso comune senza forzature né concessioni commerciali.
Anche la risposta del pubblico è stata entusiastica: il singolo ha rapidamente raggiunto i vertici delle classifiche streaming, e il videoclip ufficiale, girato in ambientazioni urbane desolate e cariche di simbolismo, ha collezionato milioni di visualizzazioni nelle prime settimane. La potenza visiva del video – in cui i tre artisti camminano separati ma accomunati dalla stessa condizione esistenziale – rafforza ulteriormente il messaggio del brano.
Guardando al futuro, "Nullatenente" potrebbe aprire la strada a ulteriori collaborazioni tra artisti di scuole e background diversi, in un’ottica di recupero della profondità narrativa e della tensione sociale all'interno del rap italiano. In un’epoca segnata dall’omologazione e dalla superficialità, progetti come questo dimostrano che è ancora possibile utilizzare l’hip hop come strumento di critica e di consapevolezza.
Con "Nullatenente", Dargen D’Amico, Massimo Pericolo e Jake La Furia non si limitano a firmare un grande pezzo rap: costruiscono un atto di resistenza culturale, una testimonianza viva e vibrante di ciò che il rap può e deve essere quando non si piega alle mode, ma resta fedele alla sua natura più autentica.